Un fermo immagine retrò: il Lido di Venezia
La sua spiaggia dorata che si estende per dodici chilometri ha ospitato nobili e regnanti ma noi, oggi, lo conosciamo quasi solamente per la Mostra Internazionale del Cinema.
Tanti di noi non ci sono mai passati, d’altronde quando si arriva a Venezia si viene talmente rapiti che è quasi impossibile pensare di andare a visitare il Lido che, grazie al suo esclusivo passato, ha una vocazione per un turismo intimo e raffinato.
Le sue capannine numerate che caratterizzano gli stabilimenti affondano le radici nei decenni della Belle Epoque; il primo stabilimento balneare venne inaugurato la notte di San Giovanni del 1857 facendolo diventare immediatamente uno dei luoghi più esclusivi d’Europa
Nobili come la Regina Margherita di Savoia e il futuro Re d’Italia, attori e uomini di finanza facevano a gara per accaparrarsi un tranquillo soggiorno in questa località caratterizzata da dune naturali di sabbia fine e dorata e dall’ acqua pulita e resa ferma grazie alla protezione delle dighe di S.Nicolò, degli Alberoni e dagli antichi Murazzi antiche dighe in pietra d’Istria costruite dalla Repubblica di Venezia.
Le costruzioni rurali cominciarono ad essere sostituite da eclettici alberghi di ispirazione bizantina, neogotica e da ville e villini in stile liberty che ne alimentano il mito ancora oggi.
Fino a metà Ottocento era residenza estiva di nomi come Byron, Thomas Mann ma soprattutto Goethe che qui vide la prima volta il mare e lo descrisse così:
«Mi recai stamane per tempo colla mia guida sul lido, quella lingua di terra la quale chiude la laguna, e che la separa dal mare. Scesi dalla gondola, attraversammo diagonalmente quella striscia di terreno. Udivo un forte rumore; era il mare, e non tardai guari a vederlo che si frangeva contro la sponda, nell’atto di ritirarsi però da quella, essendo l’ora in cui si ritirava la marea. Era pertanto il mare che io vedevo in quel momento, e lo potevo seguire sulla spiaggia, che mano mano si veniva scoprendo; avrei voluto si trovassero colà i nostri ragazzi, per farvi raccolta di conchiglie; feci io pure da ragazzo, scegliendone alcune, e mi potei persuadere della tinta mera che danno le seppie, le quali si trovano in abbondanza su quella spiaggia.»
A fine Ottocento cominciarono le costruzioni dei grandi alberghi come l’Hotel Excelsior e l’Hotel des Bains con il suo giardino di tassi, cipressi e cedri che anni più tardi venne celebrato da Luchino Visconti in Morte a Venezia.
Cominciò un urbanizzazione di lusso con la costruzione di ville e villini come Villa Anita, Villa Lombardi e le altre che ne abbeliscono la riviera ma sopratutto il Lion’s bar, importante caffè storico veneziano considerato ancora uno dei massimi esponenti del liberty italiano ed oggi parte del palazzo del cinema.
Tra il 1913 e il 1916 venne realizzato il Grand Hotel Ausonia & Hungaria che con la sua facciata realizzata interamente in porcellana ha fatto ribattezzare il Lido con il soprannome di “Isola d’oro”
L’eleganza e la bellezza pensate ispirarono niente di meno che il famoso cabaret parigino “Lido”.
Regalatevi una passeggiata lungo il Gran Viale Santa Maria Elisabetta all’ombra dei suoi aceri tra i profumi dei glicini e gelsomino, una passeggiata che corre dal mare al centro dell’isola che svela un susseguirsi di perle architettoniche e oasi verdi.
I giardini ombrosi mostrano timidamente le lussuose ville decorate con scalinate, torrette e logge incorniciate da profumate magnolie, cedri del Libano e lecci.
Passeggiate fino al Borgo di Malamocco, una piccola Venezia con calli, campielli, e case addossate le une alle altre dove visse Hugo Pratt che qui creò il personaggio di Corto Maltese.
Il Lido inoltre è stato teatro di moltissimi eventi mondani e storici, gare di motonautica, gare di pattinaggio a cui partecipò anche il Duca degli Abruzzi e fu all’aeroporto Nicelli che atterrò Hitler per incontrare Mussolini per la prima volta.
L’incontro si svolse al Golf club Alberoni costruito da Volpi di Misurata per far giocare il suo amico, l’industriale statunitense Henry Ford.
Al Lido nacque una delle grandi storie d’amore del Novecento quella tra Aristotele Onassis e la grande Callas. I due si incontrarono negli anni ’50 a colazione in uno degli stabilimenti balneari, e tra fritti e champagne nacque una delle storie più intense e travagliate dello scorso secolo.
Un incredibile tuffo nel passato, un luogo dove il tempo si è cristallizzato e che, sfortunatamente, torna sotto le luci dei riflettori solo per la grande festa del cinema dimenticando, per il resto dell’anno, sempre quanto di incredibile ci sia.
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