Mal d’Africa
Ok diciamolo, il Mal d’Africa esiste, almeno per me.
Siamo appena tornati e già mi manca tutto: i colori, quel cielo incredibile, il verde della savana in questa stagione, il sole, quell’atmosfera magica ed unica che solo l’Africa sa dare.
All’arrivo a Capetown già provi subito quella sensazione di stare bene, con quell’aria sempre ventosa che sferza una città bellissima con la sua montagna che ti guarda da dovunque tu sia.
Una città incastonata fra monte e mare,blu e verde contemporaneamente, insieme ai colori di un’umanità straordinaria.Una storia complicata, quella di questo Paese e di questa città; dolorosa, affascinante che ti invita a riflettere leggere sapere, che ti porta a Robben Island, a District 6 , alle township.
E poi la natura, quella impetuosa del Capo di Buona Speranza, il mare con le sue storie e le sue avventure.
Quelle strade e le spiaggie e l’Africa grande, dei panorami piu belli.
Un volo di 3 ore e siamo fuori dal mondo, atterri fra gli animali, in mezzo alla savana e pensi grazie di poter essere qui. Tutto sarà indimenticabile, le sveglie all’alba in quell’aria magica,le cene nel boma e quel tempo nella giornata a leggere Wilbur Smith e vedere da lontano gli animali.
Ed in mezzo le corse nella jeep aperta nella savana, il tempo condiviso con Tiyani e Moya, due leopardi magnifici abbarbicati sugli alberi o fra gli arbusti; con la leonessa, carismatica, ipnotizzante, la vera regina della savana, con il cucciolo di elefante ed suo barrito di paura e la mamma pronta a corrergli accanto. Ed infine l’indimenticabile momento della caccia di 20 wild dogs, come un’orchestra che al via del direttore si alza e si muove simultaneamente, silenziosamente, ordinatamente per iniziare la caccia alla preda.