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Rapa Nui- L’ Isola di Pasqua

Prodotto da Kevin Costner, e diretto dal regista di  Robin Hood, principe dei ladri, il film è  del 1994 ed è tratto dal romanzo omonimo di Leonore Fleischer.

Più che un bellissimo  film è un ottimo documento della natura e della storia dell’isola di Pasqua, che va sicuramente visto.

Una storia d’amore e di lotta fra le tribù dei Lobi Lunghi e dei Lobi Corti ambientata sul finire del 1600 prima cioè della scoperta dell’isola da parte del navigatore olandese Jakob Roggeveene 

Rapa Nui, grande roccia il suo nome in lingua nativa,  Isola di Pasqua per noi, perchè l’isola venne scoperta il giorno di Pasqua del 1722 dall’esploratore Olandese Jacob Roggeveen.

Lontana da tutto e da tutti, immersa nell’Oceano Pacifico Rapa Nui è la sommità di un grande cono vulcanico che si erge dal fondo oceanico da una profondità di più di duemila metri.

Si trova, a 3600 chilometri dal Cile e 4200 dalla Polinesia, pensate che la terra abitata più vicina (1.900 km) è l’isola di Pitcairn, uno sperduto scoglio dove ancora vive ancora  qualche decina di discendenti degli ammutinati del Bounty .

Spazi aperti, illimitati senza confini. L’isola ha una strana magia fatta di odore di terra, di mare e di  spiagge selvagge, una bellezza primordiale di spazi enormi .

E’una  terra conosciuta soprattutto per I moai, i grandi totem antropomorfi (ad oggi circa 600, eretti tra XI° e XVI° secolo) ricavati in pietra di tufo e alti tra i 2,5 e i 10 metri, che compaiono all’ improvviso e che, nell’ immaginario collettivo, rappresentano il simbolo di questa terra.

Sculture enigmatiche , che si trovano in tanti luoghi dell’isola che hanno  dimensioni ed  espressioni diverse. Sono tutti in posizione eretta , rivolti tutti all’ interno tranne solo un gruppo  enigmaticamente rivolto verso il mare

Forse capi tribù indigeni morti che avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con l’aldilà, forse simulacri di dei benevoli, monoliti augurali in grado di portare benessere e prosperità dove volgono lo sguardo. 

Vivere la Pasqua all ’Isola di Pasqua vuole dire …

..una chiesa bianca con delle colorate incisioni locali all’ esterno, un pastore vestito di bianco ma con uno straordinario copricapo di piume e una corona di fiori al collo, un altare pieno di fiori ed un offertorio di ricchissima frutta e conchiglie .

Un misto di liturgia cattolica e tradizioni di Rapa Nui , per un’ora di messa in spagnolo un po’ in latino accompagnata dal suono di chitarre e canti delle persone …

..unforgettable no ?!