Gran Torino
Torino, un gioiello italiano racchiuso tra le montagne, il Massiccio del Gran Paradiso con i suoi 4000 metri, il Monviso dove nasce il Po e guardando verso sud il Monte Rosa. Uno spettacolo incredibilmente suggestivo nelle limpide giornate invernali.
Taurinus
Notizie incerte sull’origine della città, c’è chi dice furono addirittura gli egizi a fondarla e chi invece dice sia stato un popolo celto-ligure. Annibale passò da qui ma arrivarono anche i romani che ne lasciarono tracce che possiamo ammirare ancora oggi come la Porta Palatina.
Dopo la caduta dell’Impero romano passò sotto il controllo dei longobardi, dei Franchi e infine di Carlo Magno.
Divenne un importante ducato e arrivarono i Savoia che restarono sul trono fino al 1946 anno in cui venne abolita la monarchia e vennero mandati in esilio.
Durante l’Ottocento fu il cuore pulsante della rivoluzione industriale italiana e dal 1861 al 1865 fu anche la prima capitale del Regno d’Italia.
Iconica Torino
Culturalmente italiana
A lei dobbiamo nomi di spicco della cultura italiana come Salgari, Calvino e Natalia Ginzburg ma anche grandi scienziati come Galileo Ferraris e Rita Levi Montalcini.
Qui è nato il cinema italiano, nel 1896 i Fratelli Lumiere proiettarono il primo film in Italia e nel 1907 aprirono i primi studi cinematografici. Nel 1914 venne girato il primo colossal italiano, Cabiria. Una curiosità è che il disegno delle affiches fu affidato al nostro concittadino Metlicovitz a cui la nostra città ha dedicato una meravigliosa mostra lo scorso anno.
Mi permetto un piccolo salto nel Vercellese perchè anche qui una piccola curiosità la lega alla nostra città. Vercelli ha un museo che racconta l’evoluzione della Farmacia in sei sale arredate con mobili d’epoca, storia che incominciò nel 1799, anno della fondazione della Farmacia Picciòla di Trieste.
Curioso vero?! Ma torniamo a Torino..
Non perdete il Museo del Cinema che è ospitato nella Mole Antonelliana, il simbolo di Torino. Questa imponente costruzione, ad opera dell’architetto Antonelli a cui deve il nome, fu l’edificio in muratura più alto del mondo fino al 1908. La storia della sua costruzione è travagliata e ricca di strani avvenimenti ma qui a Torino succede spesso e gli abitanti ne sono abituati perchè la città è definita “magica”.
Non ha bisogno di presentazioni il Museo egizio della città, obbligatoria la sua visita!!
La città dei portici monumentali
Passeggiate sotto i portici monumentali di via PO, progettati per far arrivare il re fino al Po senza bagnarsi, fino a piazza Vittorio qui potrete vedere sull’altra riva del Po la Grande Madre di Dio. Una costruzione molto particolare eretta nel 1814 per festeggiare il ritorno del re avvolta, come sempre in città, nel mistero. Si dice che le statue all’esterno indichino dove si trovi la reliquia più cercata di tutte, il Graal.
Passateci di sabato mattina dietro la Chiesa c’è una piazzetta dove si svolge un mercato delle Pulci meraviglioso; siamo nel quartiere più ricco di Torino, Borgo Po, dove le signore dell’Alta Società amano mettere in vendita i vecchi capi e le antichità!
Saliamo ancora un pò e arriviamo al Monte dei Cappucini che offre una vista panoramica sulla città e sull’arco alpino indimenticabile.
Tanto c’è da vedere e da dire sul capoluogo piemontese, il Parco del Valentino, palazzo Madama, il Duomo con la Sacra Sindone e il Palazzo Reale potrei continuare la lista ma noi abbiamo scelto qualche luogo insolito meno conosciuto, più nascosto.
La fetta di polenta..
Vanchiglia, un quartiere giovanissimo lungo la riva del Po. Tanti localini e palazzi Liberty vi aspettano ma uno in particolare catturerà la vostra attenzione: La fetta di polenta in via Giulia di Barolo,9.
Il nome vero è Casa Scaccabarozzi, ma tutti la conoscono come la Fetta di Polenta,per il suo colore e per la sua incredibile forma. L’edificio che ha resistito al terremoto del 1887 e alla II guerra mondiale, con i suoi 54 cm è l’edificio più stretto di Torino e deve, anche lui, la sua realizzazione ad Antonelli che lo progettò per scommessa!
Un’altro architetto che ha lasciato il segno a Torino è Pietro Fenoglio considerato a ragione uno dei massimi esponenti del Liberty italiano. A Borgo PO in corso Lanza 57 un gioiello, Villa Scott, un tripudio di eleganti dettagli floreali voluta come set da Dario Argento in uno dei suoi capolavori, “Profondo Rosso”.
Cit Turin
A Fenoglio la città deve un altro capolavoro che ci porta anche ad avventurarci in un quartiere unico, casa Le Fleur il manifesto dell’Art Nouveau arrivata nel Belpaese durante l’esposizione universale che si tenne nel Parco del Valentino nel 1902.
Lo ammetto le atmosfere piacevolmente retrò che rendono i quartieri dei fermoimmagine mi rapiscono.
Non possiamo non passeggiare per Cit Turin, “Piccolo Torino” e ammirare i suoi palazzi Liberty, i vecchi caffè e fermarci a “Piazza Benefica” per fare un giro al mercato più chic della città. Se cercate delle buone occasioni siete nel posto giusto!
Sotto terra
Per i più temerari una visita agli “infernotti”, queste cantine sotto le cantine sono state vie di comunicazione per spostarsi in città, si dice gli alchimisti, tra cui Cagliostro, cercassero la pietra filosofale.
E poi la Basilica di Superga, i Murazzi, il bicierin ai caffè storici e … insomma ci dobbiamo proprio andare!