Genova la “Superba”
UNA STORIA IMPORTANTE..
..quella della Superba, un origine oscura forse celtica forse romana, un passato che la vide regina del mar Mediterraneo come Repubblica marinara e come massimo porto mercantile d’Europa.
Grandi navigatori e spregiudicati mercanti la fecero diventare una vera potenza finanziaria, pensate che il Cinquecento è noto come il “Secolo dei Genovesi” ancora oggi le loro dimore che hanno ospitato ricchi aristocratici durante l’epoca del Grand Tour sono patrimonio Unesco.
Dominata da Francesi, dai Savoia e da Napoleone, nella seconda metà dell’Ottocento entrò a far parte del triangolo industriale italiano con Torino e Milano. Per questa sua industrializzazione subì grossi danni a causa dei bombardamenti durante la II guerra Mondiale.
Nonostante resti sempre una delle città italiane più apprezzate ha passato, in epoca moderna, un periodo non proprio fortunato ma nel 2000 ha visto la rivalorizzazione del porto e nel 2004 è stata eletta Capitale della Cultura.
Noi oggi la visitiamo ma non vi porteremo al famoso Aquario di Renzo Piano, al Palazzo Ducale o nei carruggi che labirinticamente arrivano al mare e che, ben inteso, sono tappe obbligatorie per chi visita la città, ma vi faremo scoprire piccoli angoli della città fuori dal turismo di massa.
Come tutte le città di mare ha mille anime, tesori nascosti, segreti e leggende nascoste che la rendono affascinante agli occhi dei visitatori.
UNA CITTÀ CHE NON TI ASPETTI
La Superba è una città verticale, abbarbicata su un colle presenta per muoversi su e giù niente meno che delle funicolari. Per dare uno sguardo alla città prendete la funicolare che percorre la “Via del Paradiso” e arrivati in cima resterete ammaliati dal panorama che si aprirà di fronte a voi. Da qui potrete vedere il porto e la città vecchia con i suoi carruggi e il Museo d’arte Orientale Chiassone che ospita la più grande collezione di arte giapponese in Italia.
CARRUGGI E ALTRO
Passeggiando al centro della città troverete una curiosa piazzetta a forma di Conchiglia sul cui pavimento ciottoli bianchi disegnano una galena, siete a Campo Pisano. “Se vuoi vedere Pisa vai a Genova” diceva un vecchio detto medievale perchè dopo la Battaglia di Meloria i Genovesi fecero man bassa di prigionieri Pisani che seppellirono proprio qui.
Sempre nella città vecchia non dimenticate di guardare i muri, in questa città parlano. Frasi d’amore, passione, rabbia e indignazione nei carruggi bui vi faranno conoscere la gente comune, il lato più umano della città. Quel lato che descrisse De Andrè nelle sue canzoni e che potete riscoprire nella sua Via del Campo nel museo-negozio “Rosso29” che ha come obiettivo la conservazione del patrimonio culturale dei cantautori genovesi.
Un tesoro senza tempo sono le sue Botteghe storiche come la farmacia di Sant’Anna immutata da 370 anni e l’Antica Barberia Giacaloni, un tesoro inestimabile, testimonianza della Belle Epoque dove addirittura le poltrone, usate ancora oggi, sono originali.
Per noi amanti dei viaggi il Castello d’Albertis con i suoi passaggi segreti è una tappa immancabile. Grande viaggiatore, ripercorse il viaggio intrapreso da Colombo riportando a casa “souvenir” di tutti i tipi che ad oggi potete vedere visitando la sua dimora.
Ci sono curiosità anche per gli amanti del cinema, si dice che Hitchock trovò ispirazione per la scalinata del film “La donna che visse due volte” nel salone dell’Hotel Bristol in via XX Settembre.
Ma non fu l’unica ispirazione famosa fornita al mondo da Genova, anche il Cimitero Monumentale di Staglieno, che tra le varie ospita le spoglie di Mazzini, ha dato ispirazione a qualcosa di più famoso… niente meno che il Parigino Pere-Lachaise. Fateci un giro è un museo a cielo aperto.
LA PROFEZIA DEL MELOGRANO
Se vi siete dimenticati dimenticati di mettere qualcosa in valigia è proprio il caso di passare a comprare qualcosa al Palazzo del Melograno in via degli Orefici. Qui tra una maglietta e l’altra si nasconde un gioiello Seicentesco, una statua di Ercole che abbatte Idra.
Una profezia rende ancora più affascinante questo palazzo, quattrocento anni fa si posò sul frontone proprio sopra l’ingresso un seme di melograno. La piantina crebbe e si fece albero. Ancora oggi la pianta fiorisce e nessuno la tocca si dice infatti che quando “la pianta morrà la Superba cadrà”!
Photo credits FAI